
Distorsione polso: come guarire velocemente?
- 8 April 2021
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La distorsione del polso, o slogatura al polso, è un comune evento traumatico solitamente associato ad una caduta accidentale in cui la mano viene forzata oltre il suo limite fisiologico di movimento. Ne consegue dolore, difficoltà nel movimento e talvolta gonfiore.
Se anche a te è capitato un trauma simile e credi di aver preso una storta al polso, non ti preoccupare, siediti comodo e leggi con calma le prossime righe perché sto per spiegarti cosa fare a seguito di una distorsione.
Distorsione polso: evento traumatico
Come abbiamo appena detto, la distorsione al polso avviene a seguito di un trauma, solitamente una caduta con le braccia protese e le mani aperte, in cui il polso viene piegato indietro per proteggere l’atterraggio. Il meccanismo non è molto diverso da una slogatura alla caviglia e quello che avviene è un movimento anomalo dell’articolazione oltre il suo limite di movimento. Questo può generare uno stiramento, e nei casi più gravi una rottura, dei tessuti molli circostanti che agiscono da stabilizzatori, i legamenti. Questo genere di infortunio è molto più comune nei giovani e negli atleti, in particolar modo in quelli più esposti a salti ed atterraggi sulle mani come ginnasti e pattinatori, ma a chiunque può capitare di slogarsi un polso.
Non tutti i traumi però esitano in una distorsione. A volte si può avvertire un dolore improvviso che si risolve spontaneamente in poco tempo, altre volte possono essere necessari giorni, il polso può gonfiarsi rapidamente oppure a distanza di giorni. Altre volte i sintomi migliorano velocemente ma a distanza di settimane può rimanere uno strano indolenzimento e può capitare di udire degli strani “click”.
Vediamo quindi di capire quali sono i sintomi di un polso slogato.
Distorsione polso: sintomi
Se hai avuto una distorsione al polso, i tuoi sintomi potrebbero comprendere:
- Dolore, acuto e trafittivo al momento dell’impatto, sordo e meno intenso successivamente. Subito dopo il trauma sarà presente anche a riposo ma peggiorerà con i movimenti della mano, soprattutto a fine arco di movimento.
- Gonfiore, il polso potrebbe gonfiarsi, così come la mano e le dita, ma non è detto. Il gonfiore potrebbe insorgere a breve distanza dalla caduta o anche dopo qualche giorno. Questo comporterà, a seconda dell’entità del versamento, una sensazione di mano pesante e leggermente più legata nei movimenti.
- Debolezza, muovere la mano e le dita potrebbe riuscirti più difficile e la forza nella presa e nel polso risulterà diminuita rispetto alla mano sana.
- Rumori articolari, potresti sentire degli schiocchi o crepitii associati al movimento del polso che non sempre si accompagnano a dolore.
- Sensazione di instabilità, non è rara la sensazione che qualcosa sia andato fuori posto, che il polso non sia più stabile durante il movimento e possa cedere, soprattutto se gli si oppone una resistenza.

Questi che hai appena letto sono i sintomi più comuni in caso di polso slogato ma non sono sempre tutti presenti e soprattutto non con la stessa intensità. Molto dipende dall’entità dell’impatto al momento della caduta e dalla posizione della mano. Infatti, storte lievi non tendono a gonfiarsi, e debolezza, scrosci e instabilità sono solitamente assenti. Il dolore, sebbene intenso al momento dell’evento, tenderà a diminuire rapidamente in poche ore e a risolversi nell’arco di qualche giorno.
Di per sé la distorsione al polso non è un evento grave e la maggior parte delle volte non si ricerca nemmeno un consulto medico perché, se lasciata a riposo alcuni giorni, guarirà da sé. Il dolore tendenzialmente è sopportabile e l’assunzione di un comune antidolorifico migliora rapidamente la sintomatologia. I movimenti, inizialmente limitati, riprendono parallelamente alla diminuzione del male e nel giro di una settimana al massimo si è tornati quelli di prima.
Qualora i sintomi dovessero persistere, o si presentassero con maggiore aggressività, è indice che il trauma può aver lesionato diversi tessuti e la guarigione spontanea non è più sufficiente a ripristinare il danno. Infatti, la storta al polso può associarsi a lesioni legamentose e dei tessuti molli, fratture delle ossa del carpo e/o dell’avambraccio, avulsioni tendinee e dislocazioni articolari.
Vediamo allora quali sono le più comuni complicanze di una slogatura al polso e cosa fare in caso di un dolore persistente.
Distorsione polso: complicanze
Le complicanze di una distorsione di polso possono essere varie e devono essere scrupolosamente valutate da una figura competente, come un medico o un fisioterapista specializzato, per escludere la presenza di lesioni gravi che prevedano diversi approcci riabilitativi o chirurgici.
Le fratture delle ossa della mano sono tra le complicanze più frequenti a seguito un trauma, con un interessamento dello scafoide nel 70% di tutte le fratture del carpo. Anche il piramidale è frequentemente lesionato, in particolare nelle cadute a mano estesa e deviata verso fuori. Di rado, possono capitare anche fratture della parte terminale di radio e ulna, solitamente in persone esposte a movimenti ripetitivi in compressione e torsione del polso.
Lesioni legamentose, multiple o isolate, possono determinare instabilità, ovvero incapacità di mantenere i corretti rapporti articolari tra le ossa durante il movimento. Questo può avvenire a livello dell’articolazione radio-ulnare distale (avambraccio), tra le ossa del carpo (mano) o tra queste e quelle dall’avambraccio (polso).
La dinamica del trauma, la localizzazione, la qualità e il comportamento dei sintomi sono indicatori estremamente utili per riconoscere queste condizioni e procedere con i corretti accertamenti diagnostici1. Ignorare una lesione di questo tipo può compromettere seriamente la guarigione, allungando i tempi e diminuendo le possibilità di un pieno recupero. Infatti, accertata la lesione con un’indagine strumentale, potrà essere necessario un periodo di immobilizzazione più o meno lungo seguito da uno specifico percorso riabilitativo, mentre, in casi selezionati, si dovrà ricorrere alla chirurgia per ripristinare l’integrità delle strutture danneggiate.
Quindi, se hai avuto un trauma al polso e la distorsione è più grave di quelle avute in precedenza o non guarisce velocemente, non esitare a chiedere un parere medico o fisioterapico.
Distorsione polso: trattamento fisioterapico
La distorsione al polso può essere trattata con successo da un fisioterapista. Infatti, distorsioni severe, che non guariscono rapidamente, non associate alle complicanze viste sopra, richiedono solitamente un aiuto per guarire e il trattamento conservativo ha un’ottima efficacia nel ridurre il dolore e recuperare la funzione.
Il percorso riabilitativo avrà come obiettivi generali la gestione del processo infiammatorio (inevitabile e fisiologico a seguito di un trauma), il ripristino del movimento limitato dal dolore e il rinforzo dei muscoli globali di avambraccio, polso e dita. Da una iniziale presa in carico al ritorno alla piena funzionalità, possono essere individuate cinque fasi2:
- Diminuzione del dolore, delle reazioni flogistiche e dell’edema
- Aumentare la mobilità in assenza di dolore
- Rinforzo e ricondizionamento delle strutture contrattili e non
- Migliorare la flessibilità, la coordinazione e l’efficienza nelle attività sport/lavoro specifiche
- Consentire il ritorno allo sport/lavoro senza limitazioni adottando una strategia di prevenzione degli infortuni
Per conseguire questi obiettivi, il fisioterapista può servirsi di diverse strategie terapeutiche. L’utilizzo di un bendaggio o di un’ortesi può inizialmente servire a proteggere il polso, limitando i movimenti provocativi e agevolando la guarigione tissutale. La terapia manuale può essere usata per il controllo del dolore e il recupero della mobilità mentre dalla terza fase in poi il ruolo dell’esercizio sarà preponderante, consentendo di acquisire maggiore sicurezza in movimenti sempre più complessi e provocativi.
Ma quanto dura tutto questo? In quanto tempo starò meglio?
Distorsione polso: tempi di recupero
I tempi di recupero di una distorsione al polso sono estremamente variabili. Dipende dall’entità del danno. Tendenzialmente una storta al polso non comporta un lungo percorso riabilitativo e nei casi più frequenti, i più lievi, la situazione tende spontaneamente a risolversi in una decina di giorni. Qualora questo non dovesse accadere, e le ragioni possono essere molteplici, dalla severità della lesione ad un mancato rispetto dei tempi di guarigione, è importante rivolgersi ad un professionista della riabilitazione per ricevere una valutazione del proprio problema. Una volta escluse spiacevoli complicanze e intrapreso il percorso riabilitativo dovresti cominciare a vedere da subito i primi risultati e nel giro di 4-6 settimane esserti ripreso al 100%. Ad ogni modo, discuti sempre con il tuo fisioterapista dei tuoi progressi e dei tempi di recupero, così da formulare delle aspettative realistiche e coerenti alla vera natura del tuo problema.
Conclusione
In questo articolo hai imparato che la distorsione al polso avviene in seguito ad una caduta sulla mano e può avere diverse sfaccettature. Nella maggior parte dei casi tende a risolversi spontaneamente nel giro di qualche giorno, comportando dolore e fastidio nei movimenti. In altri invece possono essere presenti gonfiore, scrosci articolari e instabilità e non sono rari i casi di complicanze severe come fratture o lesioni legamentose. Nel caso sospettassi di essere tra questi ultimi, rivolgiti ad un fisioterapista specializzato o ad un medico per ricevere un corretto inquadramento terapeutico e capire cosa fare con il tuo polso slogato per guarire velocemente.
Bibliografia
- Eathorne, S. W. (2005). The wrist: Clinical anatomy and physical examination—an update. Primary Care: Clinics in Office Practice, 32(1), 17–33. https://doi.org/10.1016/j.pop.2004.11.009
- Parmelee-Peters, K., & Eathorne, S. W. (2005). The wrist: Common injuries and management. Primary Care: Clinics in Office Practice, 32(1), 35–70. https://doi.org/10.1016/j.pop.2004.11.015

Laureato nel 2014 presso l’università degli studi di Verona, si specializza al Master di I° Livello dei disordini muscolo scheletrici nel 2018 presso l’Università di Genova acquisendo il titolo di OMPT. Lavora come fisioterapista a Milano, segue pazienti prettamente ortopedici e sportivi.
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